martedì 16 dicembre 2014

Anticipato l’inizio dei saldi invernali al 3 Gennaio 2015

Storicamente nel nostro Paese i saldi invernali vengono fatti iniziare il primo giorno feriale prima dell’epifania che, questo anno, cadrebbe nel giorno di lunedì 5. Secondo le principali associazioni di categoria questo rappresenterebbe però un grave disagio, privando infatti gli esercenti del classico flusso di gente tipico del fine settimana. 

La maggior parte delle regioni si è dichiarata in accordo con la decisione partita dall’assessore lombardo al Commercio, al Turismo e al Terziario, Mauro Parolini, il quale ha contattato anche il coordinatore della Commissione Commercio della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome. Negli ultimi anni i saldi invernali hanno generato un volume di vendite pari a circa 6 miliardi di Euro, di cui il 20% è concentrato nella prima settimana.

Anticipando quindi l’inizio dei saldi avremo quattro giorni di grande interesse: il 3, 4, 5 e 6 Gennaio.
Buono shopping a tutti !

Virginia Mazzotti

venerdì 12 dicembre 2014

Le tendenze dell’Autunno/Inverno 2014 -2015

Anche in questo Autunno/Inverno i grandi marchi hanno lanciato tendenze ben delineate, incarnate dai “must have” della stagione.

Si assiste ad alcuni ritorni, come quello del cappotto oversize e del tartan, che quest’anno sarà molto più evidente, sia nelle fantasie che nei classici colori dello stile scozzese.

Ecco dunque quali sono i capi e gli accessori dei quali non si potrà fare a meno nella stagione fredda.

Il Foulard, proposto da Gucci, va indossato come se fosse una collana, e dunque è da preferire il modello di forma allungata piuttosto che “quadrata”. Largo alle fantasie e ai tessuti, anche se i colori di base sono sempre abbastanza sobri.

La cappa è uno dei principali trend della stagione per proteggersi dal freddo al posto del tradizionale cappotto. Quest’anno, il modello è stato esplorato soprattutto da Valentino e Dolce&Gabbana. Le cappe delle sfilate A/I 2014-2015 sono delle vere e proprie opere d’arte, perfettamente rifinite nei colori e nei dettagli, impreziosite da dettagli brillanti, disponibili sia in tinta unita che in fantasia, adatte ad ogni stile e disponibili in tutte le lunghezze e modelli.

Nelle passerelle è tornato anche il cappotto oversize, proposto nel modello lungo fino ai piedi o al polpaccio, in uno stile minimal a metà strada tra il militare e il maschile. Il tessuto principale è la lana.

Un altro must have della stagione sono gli abiti ispirati agli anni ’60, a taglio semplice linea svasata e orlo sopra il ginocchio. I colori sono l’intramontabile nero o coloratissime fantasie a forme geometriche.
I gioielli del momento sono, invece, i maxi orecchini. Quelli proposti da Oscar de La Renta hanno un taglio lungo e mescolano cristalli e oro. I maxi pendenti di Yves Saint Laurent sono a doppio triangolo e mini frange dorate.

Il motivo a quadri “tartan” che si ispirano ai tradizionali kilt scozzesi sono un altro dei trend forti della stagione. Si vedranno sulle minigonne, sui giubbotti, sui cappotti. Le tendenze suggeriscono, comunque, di evitare il total look per non ottenere l’effetto “vestaglia”, scegliendo di utilizzare la fantasia solo per alcuni capi o dettagli.

giovedì 4 dicembre 2014

Personalità, stile ed eleganza per tutte le donne: il prêt-à-porter made in Italy di Albini

È considerato il padre del prêt-à-porter made in Italy. Il fashion designer nostrano che non sopportava di essere rinchiuso tra categorie e regole. L’uomo che ha permesso alle donne di non dover scegliere tra un bell’abito e una vacanza da sogno, ma di poter permetterseli entrambi. Di andare incontro alla vita, come suggeriva lui.
Walter Albini era così. Amava viaggiare e conoscere, e desiderava che anche le donne per le quali progettava le sue creazioni fossero libere.

La vita dello stilista è, infatti, in continuo movimento tra spazi, tempi, tendenze, personaggi. Nato nel 1941, frequenta l’Istituto d’Arte Disegno e Moda di Torino e, a soli 17 anni, inizia a collaborare con giornali e riviste, raccontando tramite i suoi schizzi le sfilate d’alta moda di Roma e Parigi. In questo periodo incontra Coco Chanel, che lo sconvolge e lo ispirerà per tutta la vita.
Lavora per Krizia, Karl Lagerfeld, Billy Ballo, Cadette, Trell.
Negli anni ’60 disegna per le più importanti piccole industrie di moda italiana e per il marchio Cole of California.
Risale al 1970 la sua prima proposta “unimax”, che prevede un’uniformità di taglio e colore per uomo e donna.

 Il 1970 è anche l’anno della sua audace collezione “Anagrafe”, presentata a Pitti, nella quale sfilano otto spose con abiti lunghi di colore rosa e otto vedove in abito nero e corto; si tratta di abiti di ispirazione anni’20, ricchi di decori e perline. Nella visione dell’eclettico stilista, le donne hanno il capo coperto con veli di varie lunghezze, e la purezza e semplicità, unita alla sobria eleganza delle spose, si affianca alla modernità degli abiti dal sapore etnico e ribelle delle vedove.

Nel pieno della popolarità, conteso dalle case di moda, Albini collabora con cinque differenti marchi industriali che si sono coordinati in un unico progetto, e lancia una sua linea che presenta a Milano, sancendo la nascita del prêt-à-porter italiano. Nella passerella milanese dello stilista sfila una donna che indossa chemisiere, giacca e pantalone. Con la sua collezione, Albini affascina la stampa estera che gli assegna il nome di “Saint Laurent italiano”, quella italiana, invece, non ne comprende il genio innovatore e libero. Per lo stilista è, infatti, fondamentale “la libertà di vestirsi fuori dagli schemi”, e dunque nei suoi abiti - e nei suoi consigli di stile - dà ampio spazio alle combinazioni, agli accostamenti insoliti, alle novità.

Nel 1973, dopo aver rotto l’accordo con i 5 marchi di moda, Albini presenta la prima linea che porta il suo nome a Londra e organizza una suggestiva sfilata a Venezia, al caffè Florian.

Nel 1975 a Roma presenta una collezione di Alta Moda ispirata a Chanel e agli anni ’30 - 40, dichiarando definitivamente il suo amore per quell’epoca e quello stile. È il trionfo del rosa, suggellato anche dalla colonna sonora: 25 diverse versioni de “La Vie en Rose”. Gli abiti sono sobri ed essenziali, nello stile minimal che contraddistingueva Chanel.

Già negli anni ’80, però la popolarità dello stilista perde smalto, anche per via del suo spirito ribelle che mal si adatta alle “etichette”.

La sua vita intensa e creativa termina all’età di soli 42 anni, ma l’impronta che il suo stile e il suo esempio hanno lasciato rimangono indelebili nel percorso della moda italiana.

 Virginia Mazzotti

martedì 25 novembre 2014

Etro: un viaggio lungo quarant’anni


Virginia Mazzotti - Etro

Un sogno iniziato negli anni ’60 a Milano che si snoda nel tempo e nello spazio evocando culture a volte scomparse altre vive e pulsanti, per definire uno stile inconfondibile, questo è Etro. Simbolo del marchio, nato da una modesta casa di moda a conduzione familiare e diventato un brand di fama mondiale, è il Paisley, motivo a goccia originario della Mesopotamia che simboleggia il germoglio della palma da dattero, l’”albero della vita”. 

Per celebrare la tappa dei quarant’anni di carriera, il marchio si racconta in un’affascinante monografia edita da Rizzoli. Un viaggio diviso in sette tappe che rappresentano ciascuna uno dei temi ricorrenti nello stile di Etro: Natura, Arte, Viaggio, Gioco, Colore, New Tradition e Paisley.

Virginia Mazzotti 

martedì 18 novembre 2014

Givenchy ripercorre la sua carriera in una suggestiva mostra a Madrid

Virginia Mazzotti - Mostra Givenchy
 
Dal 22 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015 Madrid celebra i 50 anni di carriera di Hubert de Givenchy, in un’esposizione organizzata dallo stesso couturier. Un lungo percorso a tappe all’interno del Museo Thyssen Bornemisza di 91 abiti, 17 dipinti, e un’ampia selezione di fotografie di grande formato, che comprende modelli provenienti da tutto il mondo, alcuni dei quali sono esposti al pubblico per la prima volta. La peculiarità della mostra è l’evocativo abbinamento tra le opere dello stilista e alcuni dipinti, i quali, per sua stessa ammissione, lo hanno ispirato. Si tratta di quadri di artisti dei primi del novecento come Mirò, Delaunay e Rothko ma anche dei secoli XVII e XVIII, ad esempio Bosschaert e Zurbarán, i quali, accostati alle creazioni dello stilista, suggeriscono una continuità di colori e forme da tela a tessuto, indicando la capacità di Givenchy di progettare capolavori disegnati sul corpo, come un pittore che dà vita ai suoi quadri.

Couturier di inestimabile talento, ispirato dal maestro Cristobal Balenciaga, fonda la sua casa di moda nel 1952, a soli 27 anni, ottenendo un successo immediato e destinato a crescere lungo i 50 anni di fulgida carriera. Il suo nome è indelebilmente collegato a quello della divina Audrey Hepburn, che il fashion designer, nel loro primo incontro, confonde con un’altra icona del cinema: Katharine Hepburn. La futura protagonista di “Colazione da Tiffany” chiede e a De Givenchy alcuni abiti per dare forma alla sua “Sabrina” e da quel momento i due diventano artisticamente inseparabili, tanto che la Hepburn, con ironia, sostiene di dipendere dallo stilista come le donne americane dipendono dal loro psichiatra. L’abilità sartoriale del fashion designer vestirà i corpi di molte atre dive, da Greta Garbo a Grace Kelly e Jacqueline Kennedy e, in tempi più recenti, Carolina di Monaco. Pioniere e straordinario innovatore, Givenchy progetta già nel 1954 la prima linea di prêt-à-porter di lusso nel 1954, perseguendo una costante ricerca nella direzione della modernità, che lo porta a concepire molteplici tendenze, per esempio l’abito a sacco, a palloncino e il mantello con il collo avvolgente.


Trovate maggiori informazioni sulla mostra di Givenchy al link.
http://www.museothyssen.org/en/thyssen/exposiciones_proximas/122

 

Virginia Mazzotti
 

lunedì 10 novembre 2014

Dries Van Noten: geometrie e colori reinventano lo stile classico

Cosa indosseremo quest’autunno - inverno? Per saperlo, basta sbirciare le tendenze suggerite dalle collezioni dei fashion designer più amati e innovativi, come Dries Van Noten.

Nato in una famiglia di tradizione sartoriale, fonda la sua casa di moda nel 1985 lanciando alcune collezioni di pret – a – porter sia maschile che femminile, che presenterà a Londra e gli permetteranno di ottenere una straordinaria popolarità. Il debutto sulle passerelle parigine avviene nel 1991.

Virginia Mazzotti
 
Lo stile di Van Noten è davvero unico. Una perfetta sincronia di colori, fantasie e tessuti, l’utilizzo di materiali innovativi e tecnologici per reinterpretare abiti realizzati nell’antica tradizione sartoriale.

 La collezione Autunno Inverno 2014/2015 Donna incarna perfettamente il concept di Van Noten, che per la stagione fredda propone una donna dal fascino misterioso e un po’ retrò, con richiami al mondo orientale e accostamenti cromatici affascinanti.

La donna di Van Noten è fasciata in abiti di maglia oversize e in kimono sui quali risaltano le tinte violacee e il giallo, che costruiscono interminabili geometrie su sfondi di classici di nero, grigi o blu. La forma più utilizzata dallo stilista è la riga, che accompagna l’andamento di una giacca, curvandosi, o anima un austero vestito con il colletto alla coreana, giocando su accostamenti cromatici ad effetto. Nella collezione A/I 2014-2015 di Van Noten sono presenti anche altre forme: poligoni viola su uno sfondo neutro che danno agli abiti un tocco psichedelico; fiori vistosi e vivaci dominano su vestiti di maglia con gonne svasate o impreziosiscono coloratissimi kimoni come accessori.

 
Virginia Mazzotti

venerdì 17 ottobre 2014

La moda gotica della Fashion Witch di Alba

Il 14 novembre si svolgerà ad Alba, in provincia di Cuneo, l’evento dal nome “Fashion Witch”: vestirsi da masche, un evento che celebra la moda gotica e il folklore piemontese. Le masche sono le tradizionali “streghe” piemontesi.

L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e curata dal direttore del MIAAO (Museo Internazionale di Arti Apllicate Oggi di Torino) Enzo Biffi Gentili e appartiene al progetto “Cuneo gotic” e sarà una vetrina per giovani stilisti che potranno proporre le loro creazioni e un progetto di neogothic capsule collection.

I creativi saranno giudicati da esperti del settore, in primis lo stilista Osvaldo Montalbano, dalla referente Cultura della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e dalla giornalista di Vogue Italia Elisabetta Caprotti. L’ambito premio finale consiste nell’organizzazione di una sfilata, che si svolgerà nei giorni del Fashion Witch.

La moda gotica viene spesso associata all’evoluzione “gothic” del punk, dal quale si è sviluppato il corrispondente genere musicale. Per quanto concerne nello specifico, gli abiti, si ispirano alle creazioni di Epoca Vittoriana e post – Vittoriana e sono caratterizzati da pizzi, maniche a pagoda, corsetti strettissimi e volumi sproporzionati. Ma queste sono solo alcune delle declinazioni del gotico fashion, che si è sviluppato in ramificazioni che sfociano nel romantico, nell’esoterismo, nel metal e addirittura nel fetish.

Un’interessante evoluzione della cultura gotica nella moda è lo stile Gotich Lolita, nato in Giappone dalla fusione tra due stili. Le dame gotich lolita sono eleganti principesse che indossano abiti ottocenteschi riadattati al tradizionale canone estetico giapponese, che enfatizzano gli aspetti più “vezzosi” della moda del tempo, fondendoli con dettagli e riferimenti alla cultura manga.

Tra gli stilisti del gotico italiano c’è la giovanissima Giovanna Tringali, di Augusta, in provincia di Siracusa, le cui creazioni sono in stile neogotico siciliano. La fashion designer ha unito le tradizioni tessili della sua terra d’origine con la sua passione e attitudine per il gotico, per esempio utilizzando il ricamo siciliano su tombolo. Per la sua collezione “Revival 60’s” ha prodotto abiti in ecopelle nera effetto wet, con l’utilizzo di elegante tulle ricamato a fiori a rilievo, e abiti di chiffon nero con fiori intagliati a mano e impreziosito da sapienti dettagli in argento.

Eccessiva e di impatto è invece la creazione “La lumaca testarda” di Osvaldo Montalbano, maestro del gotico che sarà tra i giurati del concorso dell’evento. Il nome dell’abito è piuttosto evocativo e descrive una giacca con collo lavorato San Gallo e doppiata in vinile, sormontata da una parrucca gonfiabile ornata da tulle, da indossa re con una vistosa collana a cerchi in mogano.

Per maggiori informazioni sul Fashion Witch, potete visitare il sito dell’evento.

 Virginia Mazzotti